QUANTI SONO I RICHIEDENTI ASILO A SCHIO? NEL 2020 ERANO 135, ALL'INZIO DEL NUOVO ANNO SONO 115 TUTTI OSPITI IN APPARTAMENTI. PER IL CONSIGLIERE DEL CENTRODESTRA CIONI CON L'AUMENTO DEGLI SBARCHI E' PROBABILE CHE IL TREND TORNERA' A SALIRE
Al 31 gennaio di due anni fa i richiedenti asilo ospitati in città erano circa 200 mentre l’anno scorso sono scesi a 135. L'aggiornamento dei migranti presenti in città è richiesto annualmente dall’esponente di Fratelli d’Italia e capogruppo in Consiglio comunale di SchioCittà Capoluogo Alex Cioni. La risposta arrivata al consigliere ha certificato che al 31 marzo di quest'anno i << sedicenti profughi accolti dalle cooperative e distribuiti in numerosi appartamenti della città sono ancora 115 >> di cui 89 hanno chiesto e ottenuto la residenza anagrafica essendo stabilmente a Schio da più di tre mesi. Quella dei richiedenti asilo è una presenza che comunque è destinata a crescere visto il considerevole aumento degli sbarchi avvenuti dall'inizio dell'anno.
<< Proprio in questi ultimi giorni sono state segnalate delle aggressioni a scopo di furto commessi presumibilmente da quei perdigiorno che su biciclette spesso rubate stazionano in giro per la città gravando sulle tasche dei contribuenti italiani. Dal 2015 – spiega ancora Cioni – i sedicenti profughi arrivati in città sono costati qualche milione di euro >>.
Fino al decreto Salvini i richiedenti asilo costavano 35 euro circa al giorno per persona, dal 2018 i soldi erogati alle cooperative hanno subito un taglio di circa 10 euro. In sostanza la media giornaliera pro capite che viene spesa varia dai 19 euro per i centri di accoglienza più grossi, fino a 26 per gli appartamenti con accoglienza “individuale”. Considerato che a Schio queste persone vivono tutti in appartamenti è facile risalire ai costi dell'accoglienza.
<< Stiamo parlando di una valanga di soldi che se li avessimo bruciati nell'inceneritore avrebbero avuto una funzione più utile. C'è chi chiede più immigrati come gli attivisti del centro sociale Arcadia che dal primo di aprile stanno occupando abusivamente un immobile di proprietà comunale – sottolinea l'esponente di Fratelli d’Italia - celandosi dietro il nobile paravento della solidarietà. In realtà - conclude il consigliere – questa non è solidarietà ma la conseguenza di una visione ideologica di chi odia la propria nazione, la sua storia e la sua identità nel nome di un mondo nel quale le differenze non sono più una ricchezza ma qualcosa da cancellare >>.
Va ricordato che proprio sul tema delle residenza anagrafica ai migranti, il Comune di Schio era stato trascinato in tribunale da un richiedente asilo che si era visto bocciare l’iscrizione. Il ministero dell'Interno e il tribunale di Venezia diedero ragione al Comune ma sulla questione è evidente che le valutazioni di tipo giuridico rimangono ancora oggetto di confronto non solo politico ma tra gli stessi costituzionalisti.
<< Proprio in questi ultimi giorni sono state segnalate delle aggressioni a scopo di furto commessi presumibilmente da quei perdigiorno che su biciclette spesso rubate stazionano in giro per la città gravando sulle tasche dei contribuenti italiani. Dal 2015 – spiega ancora Cioni – i sedicenti profughi arrivati in città sono costati qualche milione di euro >>.
Fino al decreto Salvini i richiedenti asilo costavano 35 euro circa al giorno per persona, dal 2018 i soldi erogati alle cooperative hanno subito un taglio di circa 10 euro. In sostanza la media giornaliera pro capite che viene spesa varia dai 19 euro per i centri di accoglienza più grossi, fino a 26 per gli appartamenti con accoglienza “individuale”. Considerato che a Schio queste persone vivono tutti in appartamenti è facile risalire ai costi dell'accoglienza.
<< Stiamo parlando di una valanga di soldi che se li avessimo bruciati nell'inceneritore avrebbero avuto una funzione più utile. C'è chi chiede più immigrati come gli attivisti del centro sociale Arcadia che dal primo di aprile stanno occupando abusivamente un immobile di proprietà comunale – sottolinea l'esponente di Fratelli d’Italia - celandosi dietro il nobile paravento della solidarietà. In realtà - conclude il consigliere – questa non è solidarietà ma la conseguenza di una visione ideologica di chi odia la propria nazione, la sua storia e la sua identità nel nome di un mondo nel quale le differenze non sono più una ricchezza ma qualcosa da cancellare >>.
Va ricordato che proprio sul tema delle residenza anagrafica ai migranti, il Comune di Schio era stato trascinato in tribunale da un richiedente asilo che si era visto bocciare l’iscrizione. Il ministero dell'Interno e il tribunale di Venezia diedero ragione al Comune ma sulla questione è evidente che le valutazioni di tipo giuridico rimangono ancora oggetto di confronto non solo politico ma tra gli stessi costituzionalisti.
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