GIAVENALE DI SCHIO. BOTTA E RISPOSTA IN CONSIGLIO COMUNALE TRA IL SINDACO E IL CONSIGLIERE DI MINORANZA CIONI/VIDEO
Durante il consiglio comunale di lunedì sera, il sindaco ha risposto all'interpellanza sulla palestra di Giavenale presentata dal capogruppo di "SchioCittà Capoluogo - PrimaSchio, Alex Cioni.
In sostanza, Cioni ha chiesto delucidazioni sulle ragioni che hanno imposto un anno fa l'apertura parziale dell'impianto che attualmente non è accessibile ai visitatori ed è fruibile solo per le attività scolastiche. In relazione all'agibilità per la quale lo stesso Cioni aveva sollevato dei dubbi, essendo la struttura "inaccessibile ai non addetti ai lavori", il sindaco ha ribadito che la palestra è agibile e sicura, ma che per quanto riguarda le attività agonistiche e per l'accesso al pubblico, bisogna attendere il parere dei Vigili del fuoco: "Le pratiche relative alla sicurezza antincendio per le attività agonistiche che prevedono l'accesso del pubblico, sono state avviate a margine delle richieste delle società sportive" - ha spiegato il sindaco.
Cioni ha impugnato questa ricostruzione, riferendosi alla relazione tecnica del progetto definitivo, dal quale si evince in maniera chiara che la palestra di Giavenale avrebbe dovuto essere completamente a norma per tutte le attività previste nel progetto: “Ho dimostrato che l'impianto sportivo è stato pensato come palestra polivalente e accessibile al pubblico e come tale avrebbe dovuto esserlo sin dal taglio del nastro avvenuto l'anno scorso. I mesi persi a causa dell'emergenza sanitaria, rappresentano un alibi deboluccio - precisa Cioni. Dopo oltre 11 anni dall'avvio del progetto, 7 dalla posa della prima pietra, e ad un anno dalla consegna al quartiere, siamo ancora in uno stato di incertezza che denota in maniera incontrovertibile che qualcosa è andato storto. Mi spiace poi che l'interpellanza non sia servita a chiarire per quanto tempo ancora la palestra rimarrà fruibile solo a metà, provocando degli inevitabili disagi alle società sportive che inversamente - conclude il capogruppo di PrimaSchio - avrebbero avuto bisogno di sapere già lunedì sera se dopo l'estate avranno modo o meno di sfruttare la struttura nel pieno delle sue potenzialità".
In sostanza, Cioni ha chiesto delucidazioni sulle ragioni che hanno imposto un anno fa l'apertura parziale dell'impianto che attualmente non è accessibile ai visitatori ed è fruibile solo per le attività scolastiche. In relazione all'agibilità per la quale lo stesso Cioni aveva sollevato dei dubbi, essendo la struttura "inaccessibile ai non addetti ai lavori", il sindaco ha ribadito che la palestra è agibile e sicura, ma che per quanto riguarda le attività agonistiche e per l'accesso al pubblico, bisogna attendere il parere dei Vigili del fuoco: "Le pratiche relative alla sicurezza antincendio per le attività agonistiche che prevedono l'accesso del pubblico, sono state avviate a margine delle richieste delle società sportive" - ha spiegato il sindaco.
Cioni ha impugnato questa ricostruzione, riferendosi alla relazione tecnica del progetto definitivo, dal quale si evince in maniera chiara che la palestra di Giavenale avrebbe dovuto essere completamente a norma per tutte le attività previste nel progetto: “Ho dimostrato che l'impianto sportivo è stato pensato come palestra polivalente e accessibile al pubblico e come tale avrebbe dovuto esserlo sin dal taglio del nastro avvenuto l'anno scorso. I mesi persi a causa dell'emergenza sanitaria, rappresentano un alibi deboluccio - precisa Cioni. Dopo oltre 11 anni dall'avvio del progetto, 7 dalla posa della prima pietra, e ad un anno dalla consegna al quartiere, siamo ancora in uno stato di incertezza che denota in maniera incontrovertibile che qualcosa è andato storto. Mi spiace poi che l'interpellanza non sia servita a chiarire per quanto tempo ancora la palestra rimarrà fruibile solo a metà, provocando degli inevitabili disagi alle società sportive che inversamente - conclude il capogruppo di PrimaSchio - avrebbero avuto bisogno di sapere già lunedì sera se dopo l'estate avranno modo o meno di sfruttare la struttura nel pieno delle sue potenzialità".
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