A SCHIO IL 5G NON E' UN TABU'. CONSIGLIO COMUNALE VOTA UNANIME UN DOCUMENTO PER SOSTENERE UNA RICERCA LIBERA E INDIPENDENTE SUGLI EFFETTI DALL'ESPOSIZIONE ELETTROMAGNETICA
Nel condividere la mozione sulla rete 5G proposta dai gruppi di maggioranza (votata all'unanimità), il capogruppo di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio Alex Cioni, ha spiegato che “un tema così complesso che non trova d'accordo tra loro nemmeno la comunità scientifica, va quindi affrontato con l'approccio della ragione e della conoscenza. Quando si tratta della tutela della salute pubblica non ci si può dividere in fazioni, perciò il voto unanime espresso dal Consiglio comunale di Schio è un segnale positivo che raccoglie le preoccupazioni di larga parte della cittadinanza senza però inseguire delle valutazioni allarmistiche dettate più dalla pancia che dalla razionalità”.
Cioni poi ha ricordato in dichiarazione di voto che “il 5G con ogni probabilità sarà quello che negli anni novanta ha rappresentato internet, quindi si tratta di una tecnologia che con la nascita di nuove applicazioni e dispositivi in grado di sfruttarne le peculiarità, rappresenterà una ulteriore rivoluzione”.
Il consigliere comunale del centro destra, ha poi richiamato la relazione dello scorso dicembre del Copasir con la quale il parlamento è stato informato di alcune fondate preoccupazioni circa l’ingresso di imprese cinesi nella realizzazione delle nuove reti: “Non si tratta di tutelare solo salute – ha concluso Cioni in aula – ma anche la sicurezza nazionale visto che le aziende cinesi, la cui autonomia dallo Stato non è assicurata essendo inserite in un contesto di dirigismo anche economico che le obbliga a cooperare con il governo, potrebbero veicolare informazioni e dati sensibili riconducibili a cittadini, enti e aziende italiane, fornendo a Pechino pezzi importanti del patrimonio informativo nazionale, con implicazioni da non sottovalutare sul piano della sicurezza nazionale ”.
Cioni poi ha ricordato in dichiarazione di voto che “il 5G con ogni probabilità sarà quello che negli anni novanta ha rappresentato internet, quindi si tratta di una tecnologia che con la nascita di nuove applicazioni e dispositivi in grado di sfruttarne le peculiarità, rappresenterà una ulteriore rivoluzione”.
Il consigliere comunale del centro destra, ha poi richiamato la relazione dello scorso dicembre del Copasir con la quale il parlamento è stato informato di alcune fondate preoccupazioni circa l’ingresso di imprese cinesi nella realizzazione delle nuove reti: “Non si tratta di tutelare solo salute – ha concluso Cioni in aula – ma anche la sicurezza nazionale visto che le aziende cinesi, la cui autonomia dallo Stato non è assicurata essendo inserite in un contesto di dirigismo anche economico che le obbliga a cooperare con il governo, potrebbero veicolare informazioni e dati sensibili riconducibili a cittadini, enti e aziende italiane, fornendo a Pechino pezzi importanti del patrimonio informativo nazionale, con implicazioni da non sottovalutare sul piano della sicurezza nazionale ”.
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